In questi mesi, sono state pubblicate diverse interviste a insegnanti dell’Accademia per cercare di dare un punto di vista diverso da quello di noi allieve; per capire come nascono le loro passioni e come cercano, ognuno a modo proprio, di trasmetterle a noi. Questo mese, mi sembrava giusto aggiungere un ulteriore punto di vista, quello di chi segue l’Accademia giorno dopo giorno pur non indossando pailettes o ballando con piatti e bastoni;pur svolgendo tutt’altro lavoro ma è presente a gare, saggi e a qualsiasi altro evento senza limitarsi semplicemente ad assistere, ma come parte attiva nella loro organizzazione; di chi ha sempre una battuta pronta per ognuna di noi; del nostro giudice di fiducia (Steve La Chance non la da!). Il punto di vista di Francesco.

Allora, partirei con il farti la domanda che tutti si sono posti almeno una volta subito dopo avervi conosciuto: ma tu e Valeria siete fratello e sorella?

Si siamo fratelli e ci piace fare gli incesti! No, non siamo fratelli, siamo fidanzati e presto altro. ( dadadadada….)

Passando alle vere domande: sapevi qualcosa della danza orientale prima di conoscere Valeria?

No, non la conoscevo e l’ho fatto grazie a Valeria perché quando eravamo ancora amici ho assistito ad alcuni dei suoi saggi.

Che impressione ti hanno fatto, da spettatore, questi saggi?

I saggi che non erano organizzati da Valeria, e non lo dico perché sono di parte, erano  tremendamente lunghi, dalle 3 alle 5 ore; praticamente dei sequestri di persona.

Non conoscendo questo tipo di danza, stando con Valeria sei riuscito a farti un’idea precisa della danza orientale e del suo mondo. In che modo è cambiata dall’inizio ad oggi?

Il mondo della danza orientale è molto vasto considerando che, soprattutto negli ultimi anni, questa danza si è diffusa molto rapidamente. Come in tutti gli ambienti, anche in questo, ci sono persone disposte a tutto pur di farsi strada. Fortunatamente Valeria non appartiene a queste, dal momento che cerca di trasmettere alle sue allieve uno dei principi fondamentali dello sport in generale, ovvero l’unione di più persone accomunate dalla stessa passione. Assistendo a diversi stage e spettacoli, mi sono reso conto che invece, molte altri non fanno lo stesso, creando un clima di falsità da cui Valeria riesce a tenersi fuori  proprio perché, rimane se stessa anche nel suo lavoro.

Dato che noi conosciamo Valeria come insegnante, tu puoi darci un’altra prospettiva, puoi dirci com’è da allieva, dato che sei il suo accompagnatore ufficiale agli stage, e com’è quando ogni anno si fa in quattro per l’organizzazione del saggio.

Non potendo assistere interamente agli stage, posso darti un’idea di com’è Valeria da allieva in base ai pochi minuti di lezione a cui ho assistito ogni volta che l’ho accompagnata agli stage, e posso dirti che è molto attenta e mette passione anche nella fase di apprendimento; anche perché, se non hai passione nell’apprendere difficilmente riesci a trasmetterla ai tuoi allievi quando insegni.  Per quanto riguarda l’organizzazione del saggio, i dettagli sono  top secret (ahahahah), ma posso dire che, sicuramente c’è un lavoraccio alle spalle fatto di notti insonni e stress alle stelle, un po’ per entrambi ma soprattutto per lei poiché a partire da dicembre-gennaio entra in modalità saggio. Ci sono tante ansie e molto stress, perché l’organizzazione del saggio comprende dai contatti continui con il teatro, con ballerini esterni, adempimenti burocratici e seguire tutte le allieve che a loro volta avranno giustamente le loro ansie. Io le do una mano per quanto riguarda il taglio delle musiche, che non è una cosa da niente, essendo Valeria molto esigente, precisa e attenta. Lo dico da ex dj che sa distinguere le tracce tagliate o unite per bene e con criterio, da altre fatte con superficialità e approssimazione. In questo senso è molto importante essere estremamente precisi nel tagliare le tracce o unirle sulla nota giusta. Quindi l’attenzione non è solo concentrata sulle coreografie, ma anche sulla musica, sulle scenografie, sui vestiti e soprattutto sulle allieve che Valeria segue attentamente sotto tutti i punti di vista; sia da quello economico, cercando di non pesare troppo per quanto riguarda l’acquisto dei vestiti riuscendo allo stesso tempo a scegliere abiti consoni e di qualità, sia dal punto di vista relazionale  creando momenti di condivisione.

Come ultima cosa, vorrei sapere come si è evoluta, dal tuo punto di vista,  la famiglia dell’Accademia da quando è stata creata ad oggi.

Se penso a quando abbiamo iniziato questo percorso, quasi mi commuovo (eheheheh). Soprattutto per quanto riguarda ad esempio la struttura che è stata profondamente modificata rispetto al principio con diverse aggiunte nel corso degli anni. Inizialmente dal punto di vista delle discipline, oltre alla danza orientale che è sempre stata quella principale, avevamo diversi corsi che spaziavano dalle danze tradizionali, alla salsa e al pilates, mentre ora ci siamo concentrati su un numero inferiore di discipline che però ci occupano un’intera settimana.

In quattro anni personalmente ho notato un miglioramento sempre maggiore  c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni sia per la danza orientale ma anche il pilates.

Secondo te questo da cosa è dipeso?

È dipeso certamente dall’entusiasmo e la passione che Valeria riesce a trasmettere per questa danza, e tu che sei passata da una danza come la salsa alla danza orientale, ne sei l’esempio; come anche altre allieve che da discipline totalmente diverse , si sono avvicinate a questa danza. E questo è successo quando avete avuto la possibilità di capire la dedizione che c’è nell’organizzazione del saggio e l’umanità con cui Valeria tratta tutte le sue allieve, oltre alla capacità che ha di riuscire a trasmettere la tecnica. In generale, il boom d’iscrizioni c’è stato perché Valeria riesce a far conoscere alle persone anche il suo lato umano. Infatti, rispetto ad una palestra qualsiasi,in accademia c’è un clima totalmente diverso. Le ragazze, o le persone in generale, vengono qui perché sanno che è un posto dove rilassarsi, fare lezione, e prendersi un attimo di pausa dallo stress e dai pensieri giornalieri. E quest’atmosfera di condivisione si è creata grazie all’infinita voglia di fare di Valeria, che organizza continuamente eventi diversi, sia legati alla danza orientale come stage, sia semplici momenti di aggregazione per tutti gli allievi dell’accademia.

Francesco, anzi Checco, ti ringrazio per esserti prestato a quest’intervista.

Grazie a te. Posso salutare tutti?

Ciaoo!

 

 

 

 

 

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