“Le mie imprese mi hanno resa pari agli uomini più valorosi! Il mio impero a oriente arriva al fiume Inamene, a sud al paese dell’incenso e della mirra, a nord alla Sogdiana. Io ho costretto i fiumi a scorrere dove volevo, ho alzato fortezze inespugnabili, là dove neanche le bestie feroci si erano avventurate.”

Semiramide fu una leggendaria regina babilonese vissuta nel IX secolo a.C., identificata come Shammuramat, citata anche dallo storico greco Erodoto. Chi avrebbe pensato che una donna sarebbe diventata signora dell’Asia? Probabilmente nessuno, fino al terribile giorno in cui il re degli Assiri venne ferito a morte sotto le mura di Babilonia. Quando il messaggero entrò negli appartamenti di Semiramide per darle la notizia della morte del marito e della ribellione di Babilonia, un’ancella stava intrecciando i lunghi capelli della regina. Semiramide non si lasciò sopraffare dalle lacrime. Chiesto un cavallo, si precipitò a Babilonia, dove convocò i generali e diede ordini precisi. Certo non fu facile per dei guerrieri accettare di prendere ordini da una donna… ma Semiramide non si fece intimidire. Non era il momento di discutere: bisognava conquistare la città. Grazie alla coraggiosa strategia della regina, l’esercito ottenne la vittoria. Una volta ritornata a Calah, la capitale del regno assiro, Semiramide fu nominata “Signora Regale” e governò per 42 anni in nome del figlio Ninyas, troppo giovane per salire al trono. Quando fu necessario combattere, la regina dimostrò il suo coraggio, tuttavia non smise mai di cercare la pace. Secondo la leggenda avrebbe costruito i giardini pensili di Babilonia. Quando il figlio fu pronto a prendere il posto che gli spettava Semiramide rinunciò al trono, ma partecipò al governo ancora per anni, onorata dai ministri, temuta dai nemici, amata dal popolo.

 

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